Il bene e il giusto: quale relazione? - Núm. 12, Abril 2018 - Revista Derecho Público Iberoamericano - Libros y Revistas - VLEX 716898801

Il bene e il giusto: quale relazione?

AutorGiovanni Turco
CargoDoctor en Filosofía. Profesor de la Universidad de Udine
Páginas145-172
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Abril 2018 ISSN 0719-5354 Il bene e il giusto: quale relazione?
Octubre 2014 Una mirada sobre la evolución histórica de la inspección escolar en Chile
Derecho Público Iberoamericano, Nº 12 pp. 145-172 [abril 2018] ISSN 0719-5354
*Doctor en Filosofía. Profesor de la Universidad de Udine. Artículo recibido el 13
de diciembre de 2017 y aceptado para su publicación el 6 de marzo de 2018. Correo elec -
trónico: giovanni.turco@uniud.it
IL BENE E IL GIUSTO:
QUALE RELAZIONE?
WHAT IS GOOD AND WHAT IS RIGHT:
WHAT RELATIONSHIP?
Giovanni Turco*
Riassunto
Il testo pone a tema la relazione tra il giusto e il bene, in prospettiva
giuridico-politica. Questa costituisce una questione permanente –posta
sia dal vivo dell’esperienza sia dalla rif‌lessione dottrinale e f‌ilosof‌ica–
rispetto alla quale il giurista è ineludibilmente sollecitato a pronun-
ciarsi. Si tratta di intendere tanto la sostanza dei due termini, quanto la
priorità essenziale dell’uno rispetto all’altro. Nella linea della modernità
(esemplarmente, a partire da Thomas Hobbes) entrambe le nozioni sono
positivizzate ed immanentizzate. Il bene diviene il risultato del giusto, e
questo è inteso come effetto del volere in atto del legislatore. La ques-
tione è stata recentemente riconsiderata sia da William Ross sia da Jürgen
Habermas. Nel pensiero classico il problema emerge nitidamente già nella
Repubblica di Platone, e trova poi particolare sviluppo nella trattazione
di Tommaso d’Aquino. Prolungandosi con Antonio Rosmini e oltre. In
questa prospettiva il bene, realisticamente inteso, è fondamento, criterio
e sostanza del giusto.
Parole chiave: Bene; giusto; legge; giustizia; restituzione;
Abstract
The text focuses on the relationship between what is right and what is
good, from a legal-political perspective. The latter represents an age-old
question –posed both by the reality of lived experience as well as by
doctrinal and philosophical thought– with respect to which the jurist is
inescapably compelled to pronounce himself. It is a matter of understan-
ding both the substance of the two terms and the essential priority of one
with respect to the other. In the line of modernity (notably, starting from
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giovanni turco DPI Nº 12 – Estudios
Thomas Hobbes) both concepts are made positive and immanent. What
is good becomes the outcome of what is right, and this is understood as
the effect of the legislator implementing his will. The issue has recently
been reconsidered by both William Ross and Jürgen Habermas. In classical
thought the problem emerges clearly in the Republic of Plato, and then
f‌inds particular development in the treatment of Thomas Aquinas. It is
subsequently dealt with by Antonio Rosmini and beyond. In this pers-
pective, what is good, realistically intended, is the foundation, criterion
and substance of what is right.
Keywords: Good; right; law; justice; restoration.
1. Un problema ineludibile
La questione della relazione tra bene e giusto ha un rilievo es-
senziale, perciò risulta imprescindibile sotto il prof‌ilo f‌ilosof‌ico-
giuridico. Non solo essa si staglia con inconfondibile nitore in una
prospettiva
giusnaturalistica (classica o realistica), ma si palesa inelimi-
nabile, in considerazione della problematicità che l’esperienza presenta
alla rif‌lessione f‌ilosof‌ica. Si tratta di un campo euristico che emerge in
riferimento a dati sostanziali, concettualmente irriducibili. Al di là di ogni
riduzionismo empiristico o formalistico, che sia. Proprio in quanto tale, è
stato oggetto di attenzione f‌in dagli albori del percorso (diacronico) del
pensiero giusf‌ilosof‌ico.
Tale rapporto è suscettibile di tematizzazione in dipendenza della
considerazione dei termini della relazione stessa, nonché dalla consistenza
propria di ciascuno di essi. Donde connessioni di priorità o di posteriorità,
di originarietà o di derivabilità. E, contestualmente, di distinzione o di
separazione, di correlazione o di esclusione. La ricorrenza della questione,
anche in interventi ben diversi per impostazione e per contesto, testimonia
viepiù l’ineludibilità del problema, nonché l’istanza della sua indagine
(che sollecita tutto l’ambito della f‌ilosof‌ia pratica, da quella morale a
quella giuridico-politica).
2. L’immanentizzazione del giusto e del bene
Allorché del diritto viene ridotto alla legge (positiva), da cui sarebbe
stabilito il giusto e l’ingiusto, nonché il bene ed il male, questi risultano
conf‌igurati come variabili, per se stesse mutevoli e provvisorie. Il volere
in atto del legislatore sarebbe per se stesso istitutivo del giusto e del bene,

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